INFINITY
Parte 2: L'UOMO NERO
di FABIO VOLINO
I Vendicatori creati da Stan Lee e Jack Kirby
Il
Nuovo Ordine creato da Fabio Volino
La Guardia dell' Infinito
creata da Jim Starlin
Carlo Monni
Supervisione
rossointoccabile Consulenza, ispirazione e
rimaneggiamenti
Stan Lee/Jack Kirby/Roy Thomas Guardiani
CAPITOLO 1: DOPO L'ARRIVO DI WARLOCK
"God save the queen, a fascist regime... No future, no future,
no future for me!".
"E tu saresti un malato in gravi condizioni, Ross?" dice
Nikki Adams entrando nella stanza d'ospedale.
"Ohi, ohi, ohi" inizia a
lamentarsi l'uomo toccandosi la sua gamba dolorante "Il duro prezzo da pagare
per aver salvato il mondo".
"Non farmi ridere, Ross. Siamo appena usciti
fuori da un gran casino ed io vorrei tanto sapere cosa è accaduto di preciso. Mi
rendo conto che chiederlo a te equivale ad un suicidio, però...".
"Sei qui in
veste personale o professionale? Perchè sai, se fossi in veste professionale il
mio ruolo all'ONU mi impone alcune restrizioni. Tuttavia, se tu fossi senza
vesti...".
"Ross!".
"Ho capito, ho capito. Ehi, almeno da nuda sei più
espressiva di Milla Jovovich in quei film con gli zombie, è un complimento
questo".
"Mi domando cosa sia un'offesa allora".
"Credo che sbrogliare il
bandolo di questa matassa sarà un'impresa lunga e complicata".
"Lo
supponevo".
"L'hai voluto tu".
LE SITUAZIONI DI LUI E LEI
Allora, al Palazzo dei Vendicatori era appena giunta la
Guardia dell'Infinito guidata da Adam Warlock. Warlock, un tizio che ama fare la
voce grossa. Ma io non avevo certo paura di lui.
"Rat-ta-tat" batte i
denti Everett Ross "Q... Qu... Quel Warlock starà qui ancora per
molto?".
"Chi può dirlo? ribatte Hank Pym "Di certo non se ne andrà finchè
non avrà risolto la faccenda che lo ha portato qui".
Poi lo scienziato entra
nella stanza: subito incrocia il suo sguardo con quello di Visione, il suo
rivale in amore, infine si concentra sull'incontro tra due esseri molto simili
esternamente, ma decisamente diversi internamente.
"Adam" dice Lei.
Lui
non ribatte e le si avvicina, poi afferma:"Sei cambiata".
"Ah sì, i capelli.
Ora sono ricci e non più lisci...".
"Non intendevo questo. Volevo dire che
sei cambiata dentro. Ti sento più forte e risoluta, più sicura di te".
Gamora
non sa cosa pensare di fronte a questa scena: è certa dell'amore che Adam nutre
per lei, tuttavia è innegabile che tra i due esseri dalla pelle dorata ci sia un
feeling speciale.
"Tutta la mia forza e risolutezza non mi sono servite
contro la minaccia che ho dovuto affrontare".
"Ecco, parlaci di questa
minaccia" interviene Visione "È da tempo che
desideriamo sapere di cosa si tratta".
"Riguarda gli Antichi dell'Universo"
risponde al suo posto Warlock.
"Cosa, tu lo sapevi?" esclama Hank Pym "E
perchè non ce l'hai detto prima?".
"Voi non me l'avete chiesto" replica il
guerriero dorato.
Prima che lo scienziato possa controbattere, Viz si rivolge
a Lei:"Dicci cosa è accaduto".
L'eroina cosmica si prepara a raccontare una
tormentata storia.
L'ARCIERE E LA SPIA
"Cosa sta accadendo, Clint?" chiede la Vedova Nera.
"Ci sono
delle visite, a quanto pare. Vuoi che andiamo a dare un'occhiata?".
"No, non
credo ci sia bisogno di noi per ora. Parlami piuttosto di questa tua nuova
fidanzata. Si chiama Belinda?".
"Sì" risponde seccamente Occhio di
Falco.
"E com'è?".
"Come vuoi che sia, Natasha? È una donna straordinaria e bellissima. Ma la mia
è un'opinione di parte".
"Cos'è, sei un po' reticente a parlare della tua
compagna ad una delle tue ex?".
"Se proprio vuoi saperlo, sì".
"Allora
scommetto che non vuoi farmela conoscere".
"Beh...".
"Dai, fammela
conoscere".
"Natasha...".
"Su, non fare il burbero, mio
bell'arciere".
"E va bene, l'hai vinta tu. Come al solito. Ma spiegami,
perchè vuoi conoscere Belinda?".
"Semplice curiosità femminile, tutto
qui".
"La curiosità ha ucciso il gatto" ribatte Clint Barton.
"Già, ma non
la Vedova Nera".
OSSERVATE TUTTI
Dimora dell'Osservatore
L'impazienza non è una delle doti principali di Uatu, ma adesso
è preda di una grande incertezza. Gli Antichi dell'Universo si stanno
avvicinando, sono già entrati nel Sistema Solare. Ed il Concilio degli
Osservatori non ha ancora preso una decisione al riguardo. Poi c'è Aron, il
rinnegato responsabile della sua precedente caduta: dove c'è lui, non si può mai
essere certi di cosa accadrà.
E dunque... che fare? Rimanere qui ad osservare
gli eventi in corso, oppure prendere un ruolo attivo? L'azione o l'inazione?
Uatu medita per svariati minuti, poi si incammina verso l'uscita della sua
dimora.
SEMPRE E COMUNQUE... FLASHBACK!
Palazzo dei Vendicatori.
"Da anni cerco di dare un senso alla mia vita" racconta Lei "Nei modi più svariati: darmi un nome, trovare un compagno... ma dopo tutto questo peregrinare sono ancora al punto di partenza. E così, in cerca di una qualsiasi svolta, alcune settimane fa vagavo nello spazio, senza una meta precisa...".
I suoi sensi avvertono immediatamente le immense
fluttuazioni di energia a lei dirette: sembra quasi che la stiano chiamando con
voce suadente. Ma Lei sa che non è così, sa che un'aura pregna di malvagità è
nelle vicinanze. Deve...
"Salve". Una voce oscura e tenebrosa.
Lei si
volta: le sono arrivati alle spalle senza che se ne accorgesse. Alcuni li
riconosce, sono gli Antichi dell'Universo, gli ultimi rappresentanti di razze
aliene estinte che hanno dedicato la loro vita al perseguimento di un singolo,
specifico scopo. Scopo che al momento pare essere stato messo da parte.
Ma
non sono soli, c'è qualcuno alle loro spalle. Qualcuno... qualcosa. Sembra una
immensa sfera composta unicamente di oscurità, con due occhi giallo oro che
brillano al centro. Un essere a lei ignoto.
"Cosa volete?" è la domanda di
Lei, che non riesce a mascherare la sua incertezza.
"Abbiamo un messaggio per
te" dice l'essere oscuro "E per tutti gli eroi della Terra. Dì loro che stiamo
arrivando e che non potranno fermarci".
"Perchè comunichi questo messaggio a
me?".
Lei non avrà mai la risposta a questa domanda. Improvvisamente un
essere velocissimo inizia a tempestarla di colpi, senza darle la possibilità di
reagire. Il Corridore. Poi decine di raffiche energetiche scagliate dalle più
svariate armi vanno a rincarare la dose. Il Cancellatore. Infine una devastante
raffica psichica, che è come se le trapanasse il cervello. Il Contemplatore.
Bastano questi tre Antichi a ferire gravemente l'eroina, ma prima di precipitare
nell'oblio viene prosciugata di parte del suo potere da parte del Possessore. E
mentre il mondo di Lei si riempie di oscurità, attorno al suo corpo si forma un
bozzolo. Un bozzolo che l'essere oscuro si premura di far giungere sulla Terra,
alle persone giuste.
"Non ricordo più nulla poi" termina il racconto Lei "Mi spiace
se la mia storia non è stata così dettagliata".
Ma non è certo questa la
preoccupazione principale dei vari eroi radunati.
"Quell'essere oscuro deve
in qualche modo aver plagiato gli Antichi" afferma Drax "Il loro abituale
comportamento non è certo quello che hanno mostrato in
quell'occasione".
"Ottima analisi, Sherlock" commenta Darkoth "Appena avrò
capito cosa sono questi Antichi la apprezzerò ancora di più".
"Tra i nostri
file non risulta nulla che possa fare riferimento a quell'essere di cui ci ha
parlato Lei" riferisce Hank Pym "Voi ne sapete di più?".
"Dovremmo?" ribatte
un po' stizzita Dragoluna, la cui frustrazione è raddoppiata dal fatto che non
riesce a penetrare negli schemi mentali dei Vendicatori. Potrebbe usare la sua
Gemma... ma visto il controllo che ne ha acquisito sarebbe necessario un
approccio leggermente brutale. Visti i trascorsi non sarebbe la cosa più
indicata, al momento.
"Warlock, ti va se parliamo un attimo in privato?"
chiede Visione. Lui annuisce ed i due si allontanano.
SCENE DA UN MATRIMONIO
Soho.
Marcy Steele rientra a casa, con un sorriso raggiante sul
volto. "Bobby!" chiama "C'è una lettera per te!".
"Da parte di chi?" chiede
l'uomo facendo capolino dal bagno.
"La ESPN".
L'ex campione di football
afferra la sua stampella e si precipita a strappare la lettera dalle mani di sua
moglie. La apre quasi freneticamente e scorre il contenuto della missiva quasi
vi fosse scritto sopra il significato della vita.
Infine lancia un urlo di
gioia:"Sì, mi hanno accettato come commentatore sportivo!".
"Te l'avevo detto
che la tua grande esperienza ti sarebbe tornata utile. Non vedo l'ora di dirlo a
Kevin".
Il nome del ragazzo fa tornare in mente a Bobby la visita di poco fa.
Sente che è ingiusto tenerla nascosta. "Eric Masterson è stato qui".
"Eric?
Vuoi dire Thunderstrike" ribatte Marcy "Cosa voleva?".
"Cercava te, voleva
sapere se quel tizio di nome Bloodaxe era tornato a farci visita. Gli ho
risposto di no e lui se n'è andato".
"Tutto qui, sei sicuro?".
"D'
accordo, forse l'ho trattato un po' male e me ne dispiace, ma non sopporto che
venga a ficcare il naso nella nostra vita privata".
"Non devi essere geloso
di lui. Te l'ho detto, non è l'Eric che conoscevo: io amo solo te. Mi offende e
mi dispiace che tu possa pensare il contrario".
"Non lo penso, davvero. È solo che... oh, meglio che vada a fare una
passeggiata, mi schiarirà le idee".
"Sì, forse è meglio".
Bobby Steele
indossa il suo soprabito ed esce di casa.
VISIONI DA UNA SEPARAZIONE
Casa di Tracy Collins.
Questa donna ha dovuto subire una delle tragedie più grandi che
possano capitare: suo marito è scomparso da anni e non sa quale possa essere
stata la sua fine. Se fine c'è davvero stata. È morto, si è spesso ripetuta, ma poi qualcosa
dentro di lei ricacciava questa ipotesi. E non perchè si rifiutasse di accettare
ciò, no, Tracy Collins è certa che suo marito sia lì fuori, vivo. Ed un giorno
il suo amato Michael tornerà da lei e dai suoi figli.
La donna è preda di un
sonno agitato, si muove sul suo letto quasi come una furia. Infine si sveglia,
madida di sudore: ed è allora che l'incubo ha inizio. Davanti a lei compare un
volto, per metà umano e per metà robotico. Totalmente inumano eppure... la
profondità di quegli occhi, l'intensità di quello sguardo... le fanno
riconoscere chi ha davanti.
"Michael?" mormora Tracy a bassa
voce.
"Aiutami" esclama l' apparizione "Aiutami!". E svanisce misteriosamente
come era apparsa.
Tracy osserva il televisore, la consolle di suo figlio
emana un leggero fumo. E lei si chiede se non stia ancora sognando.
SEGUI I LEADER
Palazzo dei Vendicatori.
"Tu rappresenti una sfida intellettuale affascinante, Warlock"
afferma Visione.
"Detto da te sembra un complimento" ribatte il guerriero
dorato.
Viz inizia a camminare su e giù per la stanza. "Vedi, quando hai
rifondato la Guardia dell'Infinito e dato vita alla Fondazione Scientifica mi è
apparso subito chiaro che c'era qualcos'altro dietro".
"Non ho fatto nulla
per nasconderlo".
"Sì, un piano. Un grande obiettivo. Ed io ho riflettuto, ho
riflettuto. Ho cercato la risposta ed infine l'ho trovata".
"I dati erano lì,
bastava solo interpretarli".
"La conquista del mondo".
"Questa è una
visione semplificata, anche se non del tutto errata Non si tratta di potere, ma
di controllo su scala planetaria. Come voi, del resto".
"Vuoi conquistare il
mondo" ribadisce Visione.
"È un modo
sbagliato per dirlo. Comunque ti ripeto, parlare di conquista è concettualmente
sbagliato".
"Tu capisci che questo obiettivo si scontra contro molte cose...
e non parlo solo di noi".
"Con tutti quelli, a partire da voi, che hanno il
medesimo obiettivo. Sì, lo so. Lo scontro. Si cerca sempre lo scontro. Perché
per una volta non si aspetta a giudicare se una persona è in grado di portare
avanti un simile compito? Io ho rinunciato al potere assoluto, questo mi rende
la persona più indicata".
"Anch'io ho rinunciato al potere assoluto".
"Non
è la stessa cosa e comunque eri stato plagiato. Io invece no". Warlock rimane in
silenzio per alcuni secondi. "Non è il potere che cerchiamo e non ricorreremo
alla violenza nei confronti di alleati potenziali, non
per primi, per lo meno. I nostri metodi non sono quelli di Destino ed
impedire che il popolo della Terra sia privato della sua libertà è il nostro
fine, non il contrario. È molto più di quanto garantiscono la gran parte dei
vostri alleati. Come si porrà il tuo gruppo rispetto a questo?".
"Per ora non
faremo niente... rimarremo fermi a giudicare. La risposta definitiva è solo nel
futuro".
"Ora torniamo dai nostri alleati".
I due dunque tornano nella
sala riunioni e Adam si rivolge a Dragoluna:"Mettiti in contatto con Mentore.
Forse lui o ISAAC sanno qualcosa di più di questa minaccia".
Heather Douglas
si concentra e poco dopo un'espressione di stupore appare sul suo volto:"C'è
qualcosa che non va, Adam, è come se ci fosse una barriera psichica
impenetrabile attorno a Titano".
"Sundragon, Demeityr, recatevi subito lì.
Anche se Mentore possiede la nostra stessa tecnologia, meglio
controllare".
La Porta accoglie i due amanti, che ritornano pochi secondi
dopo con al loro fianco Mentore.
"Finalmente riesco a contattarvi" dice
costui e narra dell'insolito gruppo da lui avvistato poco prima.
"Speravo
fossero ancora lontani, ma forse è già troppo tardi" pensa Warlock.
"Possiamo
utilizzare subito uno dei nostri quinjet" dice Visione. Adam annuisce.
"Bene,
comincia l'adunata" afferma Hank Pym.
L'UOMO NEL FORMICAIO
Sala trofei.
"E questo è il costume del Porcospino" spiega Scott Lang "Uno
dei più insoliti avversari dei Vendicatori. Tempo fa era stato rubato, ma ora è
tornato al suo giusto posto".
Cassie Lang però quasi non presta ascolto alle
parole di suo padre, la sua mente è persa altrove, verso questioni per lei più
importanti. "Papà, di cosa hai parlato con la mamma?".
"Con... Oh, nulla di
speciale" minimizza Ant-Man.
"Ti piace ancora?".
"Cassie, ma che argomenti
tiri in ballo?".
"Sei ancora innamorato di lei?".
"Perchè ti interessa...
No, scusa, il motivo è chiaro".
"Eravate una bella coppia, mi piacerebbe che
le cose tornassero come prima".
"Cassie, nella tua innocenza di bambina non
hai notato che io e Peggy non siamo mai stati una vera coppia. E quelle poche
volte che siamo stati insieme, abbiamo passato tutto il tempo a
litigare".
"Però da una di quelle volte sono nata io, dunque non è sempre
stato un litigio continuo".
"Eravamo giovani e spensierati, figlia
mia".
"Promettimi comunque che parlerai con la mamma.
Promettimelo".
"D'accordo, te lo prometto" dice Scott Lang più che altro per
compiacere sua figlia.
"Vedrai che non te ne pentirai" conclude Cassie Lang.
AD UN UNIVERSO DI DISTANZA
Terra 621.
Le sembra di precipitare in un vuoto infinito, una sensazione
che le provoca un brivido di paura lungo la schiena. Poi la caduta si interrompe
e si ritrova in un mondo inizialmente a lei alieno, che poi però impara a
riconoscere. Ma prima che possa apprezzarne le meraviglie, qualcosa le oscura la
vista. Qualcosa di mostruoso e dal potere smisurato. E dagli istinti
distruttivi.
Lei inizia a gridare e lo sta ancora facendo quando si
sveglia.
"Christine, cosa succede?" esclama accorrendo un preoccupato Nick
Boyle, uno dei suoi amici e confidenti.
"Un incubo... un altro di quegli
orribili incubi che non smettono di perseguitarmi".
Il suo nome è Christine
Stark ed è una persona speciale in più di un senso. Nel suo mondo è la sorella
di Tony Stark, ma è stata anche allieva del Dr. Destino. E dentro di sé cova il
potere dell'oscurità, la brama di distruzione dell'essere chiamato Obscurity:
già due volte ha dovuto contenerla, grazie anche all'aiuto dei Vendicatori di un
altro mondo*.
* V. Vendicatori Special 1/2
"Chi credi ci sia dietro questi sogni?" le chiede Nick "Abraxas
oppure... Obscurity?".
"Non so, non mi pare il loro modo consueto di agire"
replica Christine "No, qui c'è qualcos'altro in ballo ed intendo scoprire cosa
al più presto".
SU, SU E VIA!
Palazzo dei Vendicatori.
Vengono rapidamente chiamati i componenti del gruppo in grado
di sopravvivere nello spazio, ovvero Photon, Wonder Man, il Fante di Cuori,
Songbird e Thunderstrike. Ce ne sarebbero anche altri, ma alcune loro situazioni
personali non permettono loro di essere oggi presenti. A questi cinque eroi si
aggregano anche Calabrone e Visione. Alcuni di questi eroi si trovavano in altre
città, uno persino su un lontano pianeta, ma sono giunti immediatamente al
Palazzo grazie ai tesseratti forniti dalla Fantastic Force.
"Ehi, anche voi
avete una tecnologia di teletrasporto!" commenta Pip "Perché non ce l'avete
detto?".
"Voi non ce l'avete chiesto" ribatte serafico Visione.
In quel
momento gli si avvicina Wasp, che gli sussurra in un orecchio:"Vorrei
partecipare anch'io alla missione". Il triste presagio che la perseguita da
quando si è svegliata non vuole abbandonarla.
Il sintezoide annuisce:"In
questo caso, tuttavia, è meglio che io rimanga qui al Palazzo per ogni
evenienza".
Hank Pym è rimasto in disparte mentre avveniva il colloquio, ma
capendo cosa è accaduto ne approfitta e si avvicina alla sua ex moglie:"Dunque,
Jan, formiamo di nuovo una coppia d'azione".
Lei annuisce, quasi non avesse
prestato ascolto alle parole di Hank.
"Gamora" dice intanto Warlock "Ho
bisogno che tu, Acquario ed il Mimo rimaniate presso la Fondazione Scientifica,
per occuparvi di altri, eventuali pericoli". La donna più pericolosa della
galassia annuisce sicura. "Ora però partiamo".
"Mi unirò anch'io a voi"
interviene Lei "Voglio andare in fondo a questa faccenda".
E mentre Sundragon
e Demeityr riaccompagnano Mentore su Titano per vedere se ISAAC abbia scoperto
qualche notizia in più sul misterioso plagiatore degli Antichi, quattordici eroi
salgono a bordo di un quinjet. Quella che sembra la classica routine di salvare
il mondo, si tramuterà ben presto in un agghiacciante incubo.
SUPERSOLDIERS
Massachusetts.
Capitan America si rivolge ai componenti del suo gruppo: i
Patrioti. Sono appena nati, ma si sono già distinti in un paio di missioni.
American Dream, Vagabond, Thin Man. "Sono molto felice dei nostri rapidi
progressi: nonostante il poco tempo insieme, abbiamo dimostrato un affiatamento
invidiabile".
"Ed ora?" chiede Lizzie Mace.
"Ora è tempo che torniate alle
vostre vite. Io nel frattempo indagherò su questo nuovo Bucky: le sue intenzioni
appaiono buone, i suoi metodi invece no e non mi convince fino in fondo".
"Se
torni al Palazzo dei Vendicatori vengo con te" dice Priscilla Lyons "Mi è stato
offerto un alloggio ed al momento attuale mi fa decisamente comodo".
Jeff
Mace annuisce, poi si rivolge agli altri. "Allora... alla prossima!". Forse è
meglio trovare un grido di battaglia più adeguato.
COME SIETE ANTICHI!
Oltre l'orbita terrestre.
C'è silenzio sul quinjet, un silenzio carico di tensione. Forse
di tristi presagi. Lo sguardo di Warlock si incentra per un istante su Lei: c'è
stato un tempo in cui la donna dalla pelle dorata l'aveva scelto come compagno,
ma lui l'aveva rifiutata. Forse è vero che Lei deve ancora trovare una propria
strada. Dovrà farlo da sola.
Improvvisamente il guerriero dorato avverte
qualcosa e la sua gemma manda un debole bagliore. "Il nostro viaggio non sarà
troppo lungo" afferma.
"Ma siamo solo nell'orbita lunare" nota
Songbird.
Le parole quasi le muoiono in gola quando si ritrova di fronte ad
un'agghiacciante scena: undici Antichi dell' Universo, quattro in più rispetto
al racconto di Lei, quattro incognite. Poi c'è un Osservatore: in molti si
domandano il motivo della sua presenza. In mezzo a loro veleggia, inerme ed in
stato di incoscienza, Silver Surfer, separato dalla sua tavola.
Ma è ciò che
c'è dietro di loro a mozzare il fiato ai presenti: un essere composto di
oscurità, la cui forma vagamente ellittica sembra avere aperto un buco nello
spazio. Ed al centro brillano due occhi color oro, occhi irradianti malvagità
pura. L'essere plagiatore: Oort.
"Vi stavamo aspettando" dice.
"Adam, ma
alla fin fine non potevamo restare a casa nostra?" esclama Pip.
Everett Ross interrompe il suo racconto.
"Allora?" lo esorta
Nikki Adams.
"Sto raccogliendo le idee" ribatte lui "E ripensando al finale
di questa storia: non sarebbe dovuto accadere".
"E quale sarebbe questo
finale?".
"Lo scoprirai, mia cara, lo scoprirai".
CAPITOLO 2: MASTER & COMMANDER
"Oh sì, Nikki" racconta Everett Ross "Le cose stavano per
mettersi male. Ed i poveri eroi non potevano tornare indietro di un giorno come
Eliza Duskhu, altrimenti l'avrebbero fatto. Ah, come è carina
quell'infermiera".
"Guarda che in quel telefilm lavora in un
obitorio".
"Ehi, aspetta un attimo: tu guardi dei telefilm? Mi avevi sempre
detto che li consideravi scarti dell'umanità".
"Nel mio lavoro bisogna
tenersi informati".
"Bella scusa, sai quante volte l'ho usata io? Comunque
stiamo vivendo uno scandalo: sono al Howard Stark Memorial Hospital e non sono
stato visitato dai coniugi Kincaid. È uno
scandalo, come ho detto, a volte uno è portato a pensare che esercitino solo
loro in questo ospedale. E poi quella Jane, l'ho vista al Palazzo: avrà superato
i trent'anni ma è ancora una bella fig... figura come poche altre".
"Hai
finito di blaterare?" lo interrompe Nikki "Perchè abbiamo una storia in sospeso
e mi piacerebbe tanto conoscerne la conclusione".
"Oh, manca così tanto prima
della parola fine" afferma Everett Ross.
IRON MEN
Esterno del Palazzo dei Vendicatori.
Nella sua lucente armatura, Tony Stark vede allontanarsi in
alto nel cielo il quinjet con dentro i suoi compagni di squadra. Vorrebbe essere
con loro, ma questo pomeriggio ha promesso di passarlo con Andy ed è una cosa
che non si perderebbe per nulla al mondo.
"Credi che ce la faranno?" gli si
fa accanto War Machine.
"Oh, Rhodey, sei tornato".
"Sì, assieme a Will
formo qualcosa di inarrestabile e dunque me la sono sbrigata presto. E quando
sono tornato qui, Visione mi ha riferito cosa è successo. Dunque?".
"Tu credi
che ce la faranno?" domanda a sua volta Tony Stark.
"Ho la massima fiducia
nei miei compagni. Certo che però questi Antichi dell'Universo... non li ho mai
incontrati. ma conosco la loro pericolosità".
"Ce la faranno" si risponde
infine Iron Man "Ce la faranno perchè a guidarli c'è una delle donne più
straordinarie che abbia mai conosciuto".
"Wasp, eh? Sì, è una tipa tosta: ha
i coglioni, se mi passi il francesismo. Forse però era meglio se Pym non
l'accompagnava".
"Tu dici?".
"Quei due hanno dei problemi tra di loro:
basta notare come si guardano".
"Già, me ne sono accorto anch'io. Comunque
ora abbiamo altro di cui occuparci, vieni".
I due eroi si recano in una
stanza privata ed insonorizzata e da lì si collegano videotelefonicamente con le
altre persone che al momento adottano il ruolo di Iron Man: Eddie March, Michael
O'Brien e Carl Walker.
"Vi ringrazio per essere tutti presenti" esordisce
Tony.
"Spero che la cosa non vada troppo per le lunghe" dice Carl "Le mie
pause dal lavoro non sono infinite".
"Ci sbrigheremo in un attimo,
vedrai".
"Tony, come sta Happy?" chiede Eddie March.
"Si sta riprendendo,
nonostante tutto quello che ha passato rimane sempre un uomo dalla tempra forte.
Noi per ora possiamo solo aspettare... purtroppo. Il motivo per cui vi ho
chiamati, comunque, è un altro: sono ormai passate svariate settimane da quando
abbiamo deciso di dividerci il ruolo di Iron Man, abbiamo ottenuto risultati
soddisfacenti eppure sento che abbiamo solo grattato la superficie. Possiamo e
dobbiamo fare di meglio".
"Sconfiggere il Mandarino non è stato sufficiente?"
esclama O'Brien.
"Non credo che sia stata una vittoria piena" interviene
James Rhodes "Quel criminale ci ha umiliato per bene prima e poi... sono morte
delle persone".
"Questo perchè Stark ha lasciato tutto a noi" dice Walker "Se
chiamava prima i suoi amici Vendicatori forse quei morti non ci sarebbero stati.
È troppo fissato nel voler affrontare i suoi
nemici da solo: sarà un inventore di nuova tecnologia, ma ragazzi come sembra a
volte vivere nel passato".
"Riconosco che avrei dovuto gestire al meglio
quella vicenda" ammette Tony "Ma pensiamo ad andare avanti ora, a coordinare
meglio i nostri sforzi".
"Ho una domanda a tal proposito" dice Eddie "Se
nella nazione o addirittura nel mondo avvenisse una crisi di portata globale e
ci fosse bisogno dell'apporto di tutti quanti noi... ecco, dovremmo intervenire
se questa minaccia rischia di far saltare la nostra copertura?".
"La risposta
è semplice ed è data da un'altra domanda" afferma War Machine "In una situazione
del genere cosa conta di più per te? Il tuo amor proprio o le vite di persone
innocenti?".
La risposta è semplice, appunto. "Hai ragione" annuisce Eddie
"Hai ragione".
SCARLET DIVA
San Francisco.
"Se devo dire la verità, non mi sembra un gran bel posto"
commenta Susan Feaver notando la futura, nuova sede della Williams Innovations.
Le ragnatele la fanno da padrone e qua e là sono sparsi dei detriti.
Probabilmente c'è qualcosa di intero in questo posto, ma finora non lo si è
visto.
"Allora diciamo che lo diventerà" afferma Scarlet "E pensare che con
pochi gesti delle mie mani potrei rimettere tutto a posto. Ma Simon non vuole
saperne, vuole che tutto ritorni com'era prima in modo naturale, senza artifici.
E ha ragione".
"Sei molto innamorata di lui, vero?".
"In un modo che non
sono in grado di esprimere con le parole".
"Io..." incespica Susan "Credo di
aver avuto un'infatuazione per lui quando ero più giovane e più ingenua. Ora
però è giusto che pensi ad altro, che provi a costruirmi davvero una mia
vita".
"Anche se ti conosco da poco, so che sei una ragazza determinata. Ce
la puoi fare e ce la farai".
"Grazie. E per quanto riguarda te... come
procede la tua gravidanza?".
"Inizio a sentire i primi, deboli colpi del mio
bambino" spiega Wanda Maximoff "Ed anche i crampi hanno cominciato la loro
opera. La dottoressa Foster mi ha detto che nei prossimi mesi andrà ancora
avanti così. Direi però di essere in grado di sopportare il dolore, no?". Nel
sorridere, Scarlet si incammina verso l'uscita. "Scusami, devo proprio
andare".
"Dove?" chiede Susan.
"A rivedere dei vecchi amici".
Una volta
che Wanda è uscita, Susan si guarda intorno per riammirare lo sfacelo del posto.
Beh, rimboccarsi le maniche non sarà poi così brutto.
Intanto, mentre Scarlet
si allontana, un uomo la nota senza farsi vedere. "Molto bene, il potere di
quella donna è altamente pericoloso e avrebbe potuto scoprirmi. Ora però posso
intrufolarmi nell'edificio senza problemi".
IO?
Palazzo dei Vendicatori.
"Mi chiedevo se per voi non sia un problema ospitare un nostro
rappresentante presso la vostra Fondazione" dice Visione.
"Teoricamente no"
risponde Gamora "Come mai questo intento?".
"A quanto pare gestiremo insieme
questa crisi. Dunque un coordinamento temporaneo tra i nostri due gruppi è
auspicabile".
Gamora ci pensa su per qualche istante, poi annuisce. "Puoi
seguirci, Visione...".
"No, non sarò io a venire" la interrompe il sintezoide
"Piuttosto... Mr. Ross?".
"Io?" avanza timidamente Everett "Cosa c'entro
io?".
"Già, cosa c'entra lui?" gli fa eco il Mimo.
"Everett Ross non è una
persona stupida..." afferma Viz.
"Ah no?" esclama il diretto
interessato.
"Quest'uomo è una persona coraggiosa che maschera le sue
insicurezze attraverso battute di spirito ed atteggiamenti
originali...".
"Dica la verità, si è fumato qualcosa di pesante stamattina?"
esclama Ross.
"... e ci fidiamo ciecamente di lui. Inoltre ha affrontato
senza timore Ronan".
"Ora so che gli androidi sono capaci di mentire" pensa
Everett.
"Ah, Gamora" aggiunge Visione portando in disparte la donna "Voglio
che tu mi prometta che né tu né nessuno dei tuoi compagni di squadra o dei
dipendenti della Fondazione torcerete un capello a Mr. Ross. Ti conosco poco, ma
so che sei una donna di parola". Non è del tutto vero, ma Gamora si guarda bene
dal dirlo.
"Che strana richiesta. Comunque va bene, te lo prometto. Ora ce ne
andiamo". Ed abbranca Everett per un braccio.
"Oh, baby, mi piace quando fai
la manesca" dice lui.
Gamora inizia a pentirsi di aver fatto quella promessa.
IL PESO DEL PECCATO
Albany, ufficio del senatore Sam Wilson.
L'uomo di colore sta riordinando alcune carte sulla sua
scrivania quando qualcuno bussa alla porta. "Avanti". Entra Jeff Mace. "Cosa ci
fai qui, in borghese per giunta? Ti avrò visto così solo un paio di
volte".
"Non posso venire a trovare un amico?".
"Non sei qui solo per
questo, lo so. Vuoi una bella, tragica storia per il tuo giornale?".
"Sam,
non abbandonarti al cinismo" invita Jeff "Non ti si addice. Davvero, sono venuto
qui solo per una sana chiacchierata".
"Non credo di essere dell'umore giusto,
come avrai intuito".
"Non hai fatto nulla di diverso da quello che chiunque
altro di noi avrebbe fatto in quella situazione. Quella ragazza, la figlia di
Ryker, stava soffrendo, sarebbe morta comunque: tu hai solo alleviato il suo
dolore".
"Queste sono belle parole da parte tua, Jeff... ma rimangono solo
delle parole. Non sai cosa significhi uccidere una persona, col suo consenso o
meno, finchè non lo sperimenti: torna quando ti sarà capitato quello che è
successo a me e vediamo se userai ancora le stesse parole".
"Non sei il primo
Vendicatore che uccide qualcuno: è successo anche ad Occhio di Falco, a Steve
Rogers addirittura, ma sono andati avanti".
"Quelli furono casi di legittima
difesa".
"Ed allora il tuo è stato uno stato di necessità!" sbotta Cap
battendo un pugno sul tavolo "Ah, mi hai fatto perdere la
pazienza...".
"Arthur Ryker è in prigione adesso" lo interrompe Sam "Secondo
le guardie non dice nulla, se ne sta muto in un angolo della sua cella, col capo
chino. Sono sicuro che pensa a me ogni giorno".
"E...".
"Potrebbe
denunciarmi, oh sì, potrebbe farlo. E sai quale sarebbe il problema? Non
sopportare gli sguardi dei giurati e del pubblico, non essere costretto alle
dimissioni, non attendere il verdetto finale... No, la cosa peggiore sarebbe
rievocare quel fatto: gli occhi di quella ragazza, io che stacco la spina,
quegli occhi che si chiudono. Dovrei fare di nuovo i conti con la mia coscienza
e sorreggere il peso di quel peccato. Di nuovo, per la seconda volta, e poi
infinite volte attraverso le cronache dei media. Non dirmi che capisci come mi
sento in questo momento, Jeff, so che mentiresti".
L' ultima frase lascia
l'eroe senza possibilità di replica, dunque Sam continua:"Ed ora vai, ho delle
cose di cui occuparmi".
Jeff Mace non aggiunge altro: annuisce ed esce
dall'ufficio.
CHIAMATE
Casa di Tracy Collins.
"Questa è la segreteria telefonica dello SHIELD. In questo
momento stiamo lavorando per mantenere la pace nel mondo. Vi preghiamo di
riattaccare o di lasciare un messaggio solo per casi gravi e urgenti. Ogni
trasgressione...".
Tracy Collins riattacca esasperata: questo numero
datole tempo fa da quel Nick Fury è totalmente inutile. E non ha idea di dove
poter cercare Michael.
Michael, sembra scomparso da un'eternità. All'inizio
le mandava delle lettere, per farle sapere che stava bene. Poi però più nessuna
notizia da parte sua: all'iniziale angoscia era poi sopraggiunta una quasi
inevitabile rassegnazione. Michael, il suo amato Michael era morto per portare a
termine una missione di cui lei non ha mai saputo nulla. Questo si era detto e
ripetuto fino a pochi giorni fa. Ma adesso Tracy è convinta del contrario: non è
solo per quelle strane visioni che ha avuto, è che lei se lo sente dentro che
Michael è vivo.
Ma dove iniziare una ricerca per scoprire cosa gli è accaduto
dal fatale giorno in cui... Ed in quel momento un nome le viene alla mente, un
nome che ha imparato ad odiare. Ma ha forse altra scelta?
Dunque compone un
altro numero. "Pronto? Mi chiamo Tracy Collins e vorrei vedere un vostro
detenuto".
Che ironia che la persona che sta cercando sia finita a Ryker's
Island.
TOUCHDOWN
ESPN.
Bobby Steele si presenta davanti ad una guardia della sede
locale di questo celebre network televisivo dedicato interamente allo
sport.
"Salve, mi chiamo Bobby Steele. Non ho un appuntamento, ma mi è stata
recapitata questa lettera con la quale mi chiedete di diventare vostro
collaboratore...".
La guardia alza una mano per interromperlo e fa un paio di
telefonate. Al termine dice:"Molto bene, Mr. Steele, la aspettano al terzo
piano: quello è l'ascensore. Le serve una mano?".
"Posso cavarmela benissimo
da solo" ribatte Bobby in tono un po' brusco.
Quando entra nell' ascensore
altre persone si aggregano a lui. Mentre sale, il sudore che imperla la sua
fronte, è convinto nella sua paranoia che tutti lo stiano osservando: in realtà
qui lavorano già dei portatori di handicap e dunque non lo degnano della minima
attenzione. Bobby giunge così al terzo piano, pieno di scrivanie, segretarie ed
impiegati.
Subito gli si fa incontro un uomo sui trent'anni di bell'aspetto.
"Buongiorno, Mr. Steele" dice stringendogli la mano "Mi chiamo Frank Turner e
sono stato io a volerla fortemente qui alla ESPN".
"La ringrazio
dell'opportunità che mi offre" dice l'ex campione di football.
"Oh, non mi
deve ringraziare. Sono sicuro che una persona della sua esperienza porterà
lustro alla nostra azienda. Ed ora se vuole seguirmi, qui accanto abbiamo uno
studio di registrazione".
"Per fare cosa?".
"Ovviamente fare telecronache
è diverso che essere sul campo: ci sono un po' di cose da imparare, piccoli
segreti del mestiere per tenere desta l'attenzione dei telespettatori. Cose di
cui lei è meglio che divenga padrone".
Bobby annuisce e poco dopo i due
entrano in un'altra sala piena di microfoni, computer ed altoparlanti. C'è un
vetro divisorio aldilà del quale uno speaker sta registrando una pubblicità. "E
per questo date al vostro amico cane Foddo. Foddo, la migliore marca di cibo per
cani scelta da nove padroni su dieci".
"Molto bene, Cragg" dice un tecnico
"Per oggi abbiamo finito, puoi tornare a casa".
"Adesso tocca a noi" afferma
Frank Turner "Le presento Joe Riggs, il nostro commentatore di punta".
L'uomo
tende la mano:"È un vero onore per me
conoscerla, Mr. Steele".
"Apprezzo molto le sue telecronache" ribatte
lui.
"Non perdiamo tempo ulteriore" invita Turner "Accomodatevi nello studio,
vi manderemo la registrazione della partita di ieri: Packers contro
49ers".
Un brivido di emozione percorre il corpo di Bobby Steele mentre si
siede e fa delle prove di voce nel microfono. Ma quando vede le immagini della
partita passare sullo schermo e, esortato da Riggs, commenta le azioni da un
punto di vista tecnico, per lui sembra quasi una cosa naturale. Perchè il
football è la sua vita, nel bene e nel male. E questa vita vuole apprezzarla
sino in fondo.
NULLA DI NUOVO SUL FRONTE DEL MULTIVERSO
Terra 621.
"Te lo ripeto, Christine" dice Derek Collins "Non abbiamo
rilevato nessun tipo di energia anomala o riconducibile a quella che ti
trasportò in quell'altro universo".
La ragazza scuote la testa:"No, Derek,
deve esserci qualcosa. È solo una
sensazione, ma è così vivida".
"Senti, posso effettuare un'altra serie di
test...".
"No, lascia perdere. So già che si rivelerebbero inutili. Qui c'è
qualcosa che trascende la scienza e sconfina nell'ignoto. Nella magia. Qualcosa
che solo una persona può aiutarmi a svelare".
"Intendi...".
"Sì, il mio
mentore, il Dr. Destino!".
I due escono dalla sala. Pochi secondi dopo i
computer rilevano un improvviso picco di energia, che però svanisce subito.
GIUSTO PER CONTINUARE LA TRAMA PRINCIPALE
Spazio.
"Vi stavamo aspettando" dice Oort.
Come richiamati da questa
voce gli eroi, con l'eccezione di Wasp, Calabrone, Pip e Darkoth, escono dal
quinjet.
Oort rotea i suoi occhi dorati fino a notare la Luna. "So che lì c'è
un terreno adatto. Un terreno dove possiamo respirare, muoverci liberamente come
se fossimo sul vostro pianeta. Andremo lì".
"Cosa vuoi?" chiede
Warlock.
"Io? Voglio conquistare l'Universo. Anzi no, voglio distruggerlo.
Anzi no, voglio accanto a me le donne più belle della galassia. Anzi no, voglio
ricchezza oltre ogni limite. Voglio tutte queste cose, forse. O forse no.
Angosciante l'incertezza, vero? Ed ora andate, se tenete alla vita di colui che
chiamate Silver Surfer".
Vi è qualche istante di esitazione, poi lentamente
gli eroi iniziano a scendere, diretti alla Zona Blu. Gli Antichi dell'Universo e
Aron li seguono. In quell'istante un essere oscuro compare accanto a
Oort.
"Oh, vedo che le mie attività hanno suscitato l'interesse di una entità
concettuale" commenta costui "Tu chi saresti?".
"Io rappresento tutto ciò che
non esiste".
"Sei... Inesistente? Non sembrerebbe a vederti".
"Come può
esistere qualcosa che non esiste?".
"Tieni per te i tuoi dilemmi filosofici,
a me non interessano. Forse però siamo simili, anch'io in un certo senso non
esisto".
"E vuoi tornare ad esserlo?".
"Io voglio. Ti basti sapere
questo".
IL GUANTO DELLA SFIDA
Quinjet dei Vendicatori.
"Chi è quell'essere vicino al nostro nemico?" chiede
Darkoth.
"Mi pare di ricordare un file di Quasar" dice Wasp "Una strana
vicenda che aveva a che fare con i Cubi Cosmici".
"Ho come l'impressione che
quell'essere sia l'ultimo dei nostri problemi" commenta Calabrone.
"Ehi"
richiama l'attenzione Pip "Avete notato una cosa? Tra gli Antichi dell'Universo
ne mancava uno di quelli indicati da Lei".
"Perchè sono qui".
Tutti si
voltano all'unisono verso il luogo di provenienza della voce per notare la
figura maestosa del Gran Maestro.
"Voglio proporvi una sfida" dice En Dwi
Gast.
"E..." inizia Nikki Adams.
"Ho bisogno di un po' d'acqua"
dice Everett Ross.
"Sai qual è il tuo peggior difetto, Ross?" esclama la
donna una volta adempiuto alla sua richiesta "Una spiccata tendenza alla
digressione".
"Sì... sì, hai ragione".
"Everett, si può sapere cosa ti
prende? Ogni tanto fai una faccia così triste. Cosa è successo durante quella
missione nello spazio?".
"Ehi, devo segnarmi questa data sul calendario"
afferma lui "Mi hai chiamato per nome".
CONTINUA...
I VENDICATORI
presentano:"Buonasera a tutti da Manoli Wetherell. Dopo gli ultimi, incredibili eventi che hanno coinvolto la comunità mutante si sono aperte nuove prospettive, che hanno aperto squarci su una realtà che prima non potevamo nemmeno immaginare. Mi trovo in un quartiere nel Lower East Side di Manhattan, il vecchio quartiere di immigrati delimitato dalla Bowery e Chinatown: qui la popolazione è costituita al 90% da mutanti. E vivono in pacifica armonia con la minoranza umana, a dimostrazione che una cosa del genere è possibile. Secondo alcuni è stato un processo naturale, secondo altri è stato un progetto ben congegnato per far capire alla gente che i mutanti non sono più la minoranza di un tempo: così in pochi mesi questo quartiere in decadenza è divenuto un insolito fiore all'occhiello per la città di New York. Ed è già stato ribattezzato come Distretto M".
Giorno 1. Progetto Pegaso.
L'attesa dura pochi minuti, ma è comunque snervante. Infine
Bill Foster può finalmente rivedere Talia Kruma: c'è tuttavia uno spesso ed
impenetrabile vetro divisorio ad impedire loro ogni tipo di contatto.
"Talia,
stai bene?" è la prima domanda dell'uomo.
"No, Bill, non sto affatto bene"
replica lei con dura sincerità "Sembrava tutto a posto ed invece ecco che
all'improvviso mi cade addosso quest'altra tegola".
"Cosa ti hanno
detto?".
"Che sono un caso eccezionale: non hanno mai visto niente prima
d'ora. Per gli scienziati di questo posto sono come la manna dal
cielo".
"Ma... che rischi ci sono?".
"Per radiazioni si muore, Bill, lo
sai benissimo. E questo... dannazione! Ho anche un'azienda da portare avanti e
da qui non potrò farlo. Bill, dovrai occupartene tu".
"Io?".
"Sì, sei la
persona più indicata e non fingere stupore. Devi subito occuparti di un affare
rimasto in sospeso: avevo preso contatti col magnate del ferro Aaron Fluks. La
sua azienda è l'unica presente all' interno del Distretto M e la sua manodopera
è costituita quasi unicamente da mutanti. Prendere contatti con una azienda del
genere aiuta la nostra reputazione, inoltre è attualmente una delle più quotate
sul mercato. Avevo un appuntamento con Fluks tra due giorni: dovrai sostituirmi,
troverai le bozze di contratto nel mio ufficio".
"Aspetta, Talia, stai
correndo troppo forte per me. Il mondo ti sta cadendo addosso e tu pensi ancora
agli affari?".
"Così non penso a quello che mi è capitato. Ma è molto
difficile quando rimani isolata in una stanza per tutto il giorno. Bill, io mi
fido di te e non parlo solo della fiducia che nasce dall'amore: dovrai condurre
tu la Kruma International fino al mio ritorno. Perchè io ritornerò, Bill, di
questo puoi esserne sicuro".
"È bello
vedere che non hai perso la tua grinta".
"Non so se sarà così per sempre".
Giorno 1. Kruma International.
"Io ho visto morire tutti i miei amici" dice Kayla
Ballantine.
"Cosa?" esclama uno sconvolto Dale West.
"Te l'avevo detto che
non mi avresti creduto".
"No, no, Kayla, aspetta. Ormai in queste ultime
settimane ho visto cose da far impallidire. Dunque tu raccontami la tua storia:
ti prometto che ci crederò, dopotutto non ho motivo di diffidare di te".
La
donna si alza dalla sua sedia ed inizia a passeggiare nervosamente per la
stanza:"D'accordo. Come sai, un tempo lavoravo per la Vaughn Security
Consultants e lì conobbi il supereroe noto come Quasar. Sai com'è, la tua vita
può essere più tranquilla che mai, ma quando incontri un supereroe puoi star
certo che non ti annoierai. Io tuttavia fui un caso eccezionale: ad un certo
punto mi venne accidentalmente fornito un potere extradimensionale smisurato,
rappresentato sul mio polso da uno strano tatuaggio. Lo Starbrand, si chiamava.
Per quanto cercassi di liberarmene, esso tornava sempre a me. Finché alla fine
mi ritrovai bloccata nel suo universo di appartenenza. Ci rimasi diversi anni ed
alla fine mi rassegnai al fatto che avrei vissuto lì i restanti anni della mia
vita: mi feci degli amici... anche un amante. Insomma, anche lontano da casa mi
ero conquistata con fatica un angolo di felicità. Poi la tragedia ha
colpito".
"Cosa è successo?".
"Arrivò un essere mostruoso, che si cibava
delle energie dei mondi che incontrava. Si chiamava Nemesis. Venne anche da noi:
ed io vidi cadere tutti i miei amici, uno ad uno, senza che io potessi fare
nulla. Avevo un potere smisurato e non riuscii a fare nulla!". Quest'ultima
frase viene praticamente urlata. Kayla si ricompone. "E così fui costretta a
tornare al mio mondo, e ti confesso che lo feci malvolentieri. Perchè... ecco,
ormai la mia vera casa era quell'altro universo. Che ora non esiste più. Ed io
questo incubo lo rivivo, tutti i giorni. Tutti i miei amici erano supereroi, ora
non ci sono più".
"E temi che la stessa cosa possa capitare anche a me?"
chiede Dale.
"Tu non hai idea di quello che hai fatto, in cosa ti sei
cacciato".
"Forse è così, però è stata una mia scelta consapevole. E a me
piace avere questa doppia identità: ok, a volte agisco un po' da sconsiderato,
però... insomma, quello che ho fatto non conta nulla? E comunque credi che
questo diminuisca l'affetto che provo per te?".
"Ho paura di perderti, Dale.
Ne ho tanta paura... perchè ti amo".
L'uomo la blocca e la bacia sulle
labbra:"Te lo giuro su quanto ho di più caro: non mi perderai. Non mi perderai
perchè sarei un' idiota a rinunciare ad una gemma quale sei tu".
"Promettimi
che starai attento, che non ti caccerai in situazioni più grandi di te".
"Te
lo prometto" risponde l'uomo dopo qualche istante. Forse non ha proprio mentito,
di certo non è stato del tutto sincero.
Giorno 2. Ufficio di Justin Hammer.
"COSA?".
L'uomo che ha appena lanciato quest'esclamazione è
di solito una persona compassata, tranquilla e riflessiva. Ma certe cose vanno
oltre la sua portata.
"Cosa succede, padre?" gli chiede sua figlia Justine
abbigliata nel suo consueto, sgargiante abito rosso. Hammer le porge un giornale
e lei legge il titolo in prima pagina. "IL RITORNO DI FORZA. Tutti i
particolari". La donna si ferma un attimo a riflettere. "Forza... ah sì, uno di
quei supercriminali che stava al tuo servizio".
"Finché non mi ha tradito ed
è stato ucciso per questo" precisa Hammer "O almeno credo, a questo punto non
sono più certo di nulla: che Wilson mi abbia preso in giro per tutto questo
tempo? E perchè è tornato in azione solo adesso?".
"Sembri tralasciare
un'opzione: che questo Forza sia un'altra persona".
"L'ho tenuta in
considerazione, anche se mi lascia perplesso: chi sarebbe tanto sciocco da
utilizzare un così stupido alias?".
"Già, con tanti doppi sensi a
disposizione..." sorride Justine.
"Devo vederci chiaro. E lo farò a modo
mio".
Giorno 2. Barstow Electronics.
"COSA?".
L'uomo che ha appena lanciato quest'esclamazione è
invece meno tranquillo, riflessivo e compassato di Justin Hammer, ma ha comunque
i suoi buoni motivi per scoppiare così.
"Il ritorno di Forza?" pensa "Ma che
diavolo... Cosa pensa di fare quest'idiota? Rischia di mandare all'aria questa
copertura così attentamente pianificata. Incredibile, credevo di essermi
lasciato tutto alle spalle e invece... No, Hammer non deve scoprirlo. Non so chi
tu sia, Forza, ma te la farò pagare cara per aver rubato la mia identità ed
avermi messo nuovamente in pericolo".
Giorno 3.
L'uomo osserva gli spettatori radunatisi con sinistra
soddisfazione: vogliono spettacolo e lui glielo darà. Oh sì, uno spettacolo come
mai hanno visto prima d'ora. Prende il microfono ed inizia a parlare:"Salve a
tutti e grazie per essere venuti qui all'Arena. So quello che volete, lo leggo
dai vostri occhi: combattimenti selvaggi, all'ultimo sangue, dove dei mutanti
fanno sfoggio delle loro capacità. E li avrete, è una promessa".
La folla lo
acclama, adora questa sensazione.
"Vi ricordo brevemente le regole di questo
torneo: abbiamo otto mutanti che faranno gare ad eliminazione. L'ultimo rimasto
affronterà il campione dell'Arena: un incontro al termine del quale solo un uomo
potrà restare in piedi. Ed al vincitore andrà un sostanzioso montepremi, anche
se il premio più grande sarà l'affetto del pubblico".
Altra acclamazione da
parte della folla. "Passiamo dunque senza ulteriori indugi al primo
combattimento di stasera. Il primo partecipante, direttamente dalla prima
Confraternita dei Mutanti Malvagi: Mortimer Toynbee alias Toad!". Il mutante
entra saltellando nel quadrato che delimita il terreno di sfida. Si levano grida
di giubilo da parte del pubblico.
"Ed ora il suo sfidante: direttamente dalla
verde Irlanda, il cugino di Banshee... Black Tom Cassidy!". In tono molto più
tranquillo, il mutante fa il suo ingresso con in mano il suo fido bastone di
legno. "Combattete!".
I due contendenti si osservano l'un l'altro, ruotando
in cerchio: un silenzio innaturale è calato tra la folla. Improvvisamente Black
Tom lancia un raggio energetico, ma Toad lo evita e gli porta via il bastone...
grazie alla sua lingua prensile!
"Da dove è saltato fuori questo trucco?"
esclama Black Tom.
"Credimi, vorrei saperlo anch'io" ribatte Toad.
Con un
balzo, Mortimer Toynbee si scaraventa contro il suo avversario, che però con
incredibile agilità lo evita e riafferra il suo bastone. E prima che Toad possa
fare qualcosa, un raggio energetico va a segno e lo sbatte contro un
muro.
"Toad è ko!" dichiara l'annunciatore "Il vincitore è Black Tom
Cassidy". La folla acclama il suo campione.
Giorno 3. Distretto M.
Una sensazione stranissima per Bill Foster: camminare per
strada ed essere lui la persona indicata dalla folla! Attorno a lui ci sono
persone dagli aspetti più strani, con tentacoli, segni sul volto, gambe o
braccia elastiche, col corpo gommoso... oppure umani all'apparenza, ma che fanno
sfoggio di poteri straordinari. Questo è il Distretto M, dove l'umanità
rappresenta l'eccezione ed i mutanti vivono serenamente la loro vita. Senza
Magneto o Xavier a coinvolgerli nelle loro lotte. La minoranza umana presente in
questo quartiere non vede il tutto come una condanna, semplicemente va avanti
per la sua strada senza porsi troppe complicazioni.
Bill entra nella Flux Ltd
e viene subito ricevuto dal suo presidente Aaron Fluks, il quale ha un volto
torvo. "Io devo proprio chiederle scusa, ma dobbiamo rimandare il nostro
colloquio".
"Cosa è successo? La mia azienda teneva molto a questo
incontro".
"Vede..." decide di confidarsi Fluks "Si tratta di mio figlio
Kyle, è scomparso da un paio di giorni. All'inizio pensavo ad una sua bravata,
era già capitato altre volte... ma ora sono veramente preoccupato".
"La
capisco e mi auguro che la situazione si risolva al più presto. Mi scusi se le
pongo questa domanda... a quando il nostro colloquio di affari?".
"Facciamo
tra tre giorni, a questa stessa ora".
Bill si congeda ed esce dall'azienda.
Perso nei suoi pensieri, vaga senza meta fino a quando si imbatte in una
insolita scena.
Giorno 3. Tibet.
"Sei stato insignito di un grande onore, Sam Smithers: visitare
la mistica terra di K'Un-L'Un. Sappine approfittare".
"Lo farò, Augustea
Personalità di Giada".
"Puoi chiamarmi Yu-Ti".
Davanti ai due si staglia
una porta color smeraldo, che si spalanca per introdurre Sam Smithers a
meraviglie capaci di mozzare il fiato. Palazzi lucenti, strade dorate, numerose
persone che si allenano nella piazza principale.
"Siamo nel cuore di
K'Un-L'Un, Sam Smithers. Cosa te ne sembra?".
"Qualsiasi mia parola non
riuscirebbe a descrivere ciò che sto provando in questo momento. Spero di
apprendere molto da voi. Ma cosa ne è stato di Davos?".
"Ci siamo già
occupati di lui, non preoccuparti. Piuttosto, dimmi quale motivo ti porta
qui".
"Un nostro comune nemico: gli H'Ylthri".
Sotto il cappuccio, Yu-Ti
piega il volto in una smorfia di curiosità.
Giorno 3. L'Arena.
"Se il primo scontro vi ha entusiasmato, il prossimo vi farà
letteralmente saltare dai vostri posti. Immaginate due alleati, due amici, che
si ritrovano uno contro l'altro: ebbene è a questo che state per assistere.
Provengono entrambi dalla Confraternita dei Mutanti Malvagi guidata da Mystica
ed entrambi sono scampati al flagello noto come Virus Legacy. Dunque ecco a voi,
direttamente dal Canada, l'eterna promessa della scrittura St. John Allerdyce
alias Pyro!".
Nel quadrato di sfida fa il suo ingresso il mutante, senza
prestare ascolto alle grida della folla. La sua mente è tutta tesa allo scontro
che sta per cominciare.
"Ed ecco il suo avversario: dalla Grecia, Dominic
Petros alias Valanga!".
Costui invece si concede il lusso di salutare il
pubblico: non guarda mai in faccia Pyro. "Combattete!".
Pyro parte subito
alla carica per non dare a Valanga il tempo di scatenare le sue onde sismiche.
Tuttavia le sue fiammate non giungono a segno e Petros lo allontana da sé: con i
suoi poteri gli fa poi perdere l'equilibrio, per poi bloccargli le mani a
terra.
"Ehi, Johnny" dice "Chi l'avrebbe detto che ci saremmo ritrovati in
questa situazione?".
"Sai, Dominic, tu non mi hai mai veramente
capito".
Con un agile scarto, Pyro si libera di Valanga e con una fiammata lo
costringe ad indietreggiare. Gli toglie l'elmetto, poi coi suoi bracciali lo
colpisce al volto ed al petto. E Dominic Petros scivola lentamente a
terra.
"Valanga è sconfitto" dichiara l'annunciatore "Il vincitore è
Pyro!".
Giorno 3. Distretto M.
Ci sono dei cordoni di polizia, è la scena di un crimine. Di un
omicidio, a quanto pare. Il morto è riverso a terra, le pupille interamente
bianche. Ciò che però rende insolito il tutto è il fatto che, a parte Bill, non
c'è nessun altro curioso presente sulla scena.
Uno dei detective,
dall'aspetto corpulento, si accorge di lui e gli si avvicina. "Umano,
vero?".
"Mi perdoni?".
"Lei è umano, lo si vede lontano un miglio. E poi
ormai il quartiere si è purtroppo abituato a questa scena".
"Sono indiscreto
se le chiedo il motivo della morte?".
"Lo stesso di cui si legge ultimamente
nei giornali: overdose. C'è una nuova droga in giro, OCM è il suo nome".
"Sì,
ne ho letto qualcosa: l'ormone di crescita mutante".
"Potenzia le tue
capacità mutanti per alcuni minuti... con tuttavia degli spiacevoli effetti
collaterali. Ma ai giovani di questo quartiere non interessa, loro vogliono solo
sballare. Questo caso tuttavia è diverso da tutti gli altri... però adesso le ho
detto anche troppo".
Il detective si allontana, ma Bill lo richiama:"Mi
scusi, come si chiama?".
"Carosella. Guido Carosella: detective del Distretto
M".
Giorno 4. L' Arena.
"La mezzanotte è passata, cari spettatori. È giunto per voi il momento di tornare alle vostre
case. Venite comunque qui anche domani sera, vi aspettano altri fenomenali
incontri".
Lentamente la folla si allontana, fino a quando nell'Arena
rimangono solo due persone: l'annunciatore della serata ed un' altra persona
nell'ombra.
"È una magnifica sensazione
avere tutte queste persone in pugno" dice il primo "Senza trucchi o artifici, ma
semplicemente dando loro quello che più vogliono: la lotta, il sangue. La
competizione sfrenata. Scaricano qui le frustrazioni della loro giornata e a me
sta bene: mi procura arricchimento. Denaro che utilizzerò per costruire un nuovo
Mondo Assassino, con cui liberarmi degli X-Men. Sì, decisamente un piano
all'altezza del genio di Arcade. Non trovi... mio campione?".
Nell'ombra
brillano due occhi rossi.
CONTINUA...
PROSSIMAMENTE
Pip scatenato